Il Rifugio Bruto Carestiato – Sorge a 1834 m su una panoramica elevazione – il Còl dei Pass in Comune di Agordo – vicinissimo alla base delle pareti meridionali della Moiazza, palestra di arrampicata sportiva ed alpina. È stato realizzato nel secondo dopoguerra durante il mandato dell’attivo presidente Toni Guadagnini (1914-1934) con una coraggiosa iniziativa della Sezione Agordina del CAI; il progetto fu largamente supportato dalla famiglia Carestiato (legata alla società Sade), in memoria del giovane figlio Bruto (1921-1943), caduto sul gruppo della Civetta arrampicando sul “Bocia” degli Aghi Inferiori di Pelsa. Il Còl dei Pass, scelto per edificare il rifugio, a quel tempo era raggiungibile solo per sentiero percorso dagli armenti della vicina malga: tutto il materiale necessario per il progetto venne quindi trasportato a spalla con interminabili teorie di volontari che salivano da Passo Duràn; in seguito fu provvidenziale anche la collaborazione con gli Alpini della Caserma XXII marzo 1848 di Agordo che intervennero più volte con il reparto someggiato.
Solo la travatura fu predisposta attingendo il legname nell’area boscosa adiacente e fatta giungere al sommo del colle mediante rudimentali teleferiche: allo stesso modo fu necessario provvedere anche per il fabbisogno idrico, con l’acqua sommariamente raccolta dal nevaio superiore. Nel corso degli anni il rifugio ha subìto vari ammodernamenti tecnico-strutturali per l’assistenza logistica ai numerosi escursionisti provenienti dal Rifugio Vazzoler sull’Alta Via n.1; in misura assai maggiore oggi è punto di arrivo per turisti e alpinisti che vi salgono in 45 minuti da Passo Duràn seguendo la facile pista forestale. Questo accesso a transito dei fuoristrada regolamentato, è stato completato nel 1978 e successivamente ampliato in più occasioni attraverso i territori comunali di Zoldo Alto (oggi Val di Zoldo), La Valle Agordina e Agordo: singolare l’attraversamento della enorme colata ghiaiosa della Val di Vie, spesso fonte di interruzioni della carrareccia. Qui è stata ubicata la presa d’acqua per l’acquedotto del rifugio, alimentato mediante una moderna stazione di pompaggio e una linea aerea che ha risolto l’annoso problema legato ad una sempre maggiore presenza di ospiti e ad estati siccitose; il collegamento telefonico era stato realizzato qualche prima (1976). La vecchia struttura ha subìto una radicale ristrutturazione negli anni 2005-2006 portando il rifugio ad una moderna ed efficace funzionalità mediante ampliamento, ammodernamento dei posti letto, reparto cucina e spazioso terrazzo esterno. Tali lavori sono stati avviati con la presidenza di Giorgio Fontanive e portati a buon fine grazie all’opportuno finanziamento della Regione Veneto unitamente ai fondi acquisiti dalla vendita – per ragioni di forza maggiore – del rifugio di proprietà “Cesare Tomè” a Passo Duràn in uno scenario di scelte talvolta sofferte ma con risultati di assoluta valenza per l’immagine sezionale e soprattutto per la promozione turistica della Conca Agordina.
“Buon rifugio” a tutti i graditi ospiti (G.F.).