Parete sud – Spigolo Sorarù ***
PRIMI SALITORI:
Enzo Sorarù,
Michel Amoudruz,
Silvano Peloso, 1957
PRIMA RIPETIZIONE:
Umberto Benvegnù,
Gianni Costantini, 1965
PRIMA SOLITARIA:
Luigi Decima, 1977
SVILUPPO: 440 m
DIFFICOLTÀ: D+ R2; 4° 5° 1 pass. 5°+
TEMPO PREVISTO: 4 ore
MATERIALE: normale dotazione alpinistica
PERIODO IDEALE:
aprile-novembre
Bellissimo itinerario, ormai classico, che percorre l’evidente spigolo sud della Pala del Belìa con arrampicata elegante su ottima roccia. L’ascensione presenta passaggi molto interessanti, ma è purtroppo caratterizzata da diverse cenge erbose che rendono un po’ discontinua l’arrampicata e possono diventare scivolose nel caso siano bagnate. Prestare quindi attenzione. La salita, essendo percorsa frequentemente, è ben attrezzata. Per i tratti più facili, comunque, è consigliabile avere qualche chiodo. Per la varietà di passaggi e la bella esposizione della parete al sole la via è molto consigliata, frequentabile anche nelle stagioni più sfavorevoli.
ACCESSO
Dal Rif. Carestiato seguendo il sentiero pianeggiante che porta all’attacco della Ferrata Costantini ci si porta alla base delle rocce, con percorso evidente, risalendo un facile pendio erboso si giunge rapidamente all’attacco delle salite (0,20 h).
ATTACCO
Esattamente qualche metro a sinistra dello spigolo sud.
DISCESA
Per scendere dalla vetta ci sono due alternative. La prima è quella di raggiungere, traversando su larga cengia verso occidente, la Ferrata Costantini e scendere per questa. La seconda è quella di abbassarsi verso est per prati e rocce lastronate, portandosi nel canalone fra la Pala del Belìa e la Pala del Bò. Attraversandolo verso sinistra si raggiunge la cima della Pala del Bò (attenzione in caso di ghiaccio) e, scendendo i ripidi ghiaioni con percorso evidente, si ritorna al Rif. Carestiato (1 h).