PALA DEL BELIA (2295 m)

PALA DEL BELIA (2295 m)

South side – Spigolo Sorarù ***

FIRST CLIMBERS:
Enzo Sorarù,
Michel Amoudruz,
Silvano Peloso, 1957

FIRST REPETITION:
Umberto Benvegnù,
Gianni Costantini, 1965

FIRST SOLITARY:
Luigi Decima, 1977

DEVELOPMENT: 440 m
DIFFICULTY: D+ R2; 4° 5° 1 pass. 5°+
ESTIMATED TIME: 4 h
EQUIPMENT: standard mountaineering equipment

IDEAL PERIOD:
april-november

Wonderful itinerary, almost a classic, that crosses the prominent south spur of Pala del Belìa with an elegant climb on good rock. The ascent proposes very interesting passages, but it is characterized by several grassy ledges that make the climb so discontinuous and can be slippery in case they are wet. So be careful. The climb, being often run, is nicely bolted. For the easy parts, our advice is to bring some pitons anyway. For the variety of the passages and the good exposition to sun this climb is highly recommended, also in unfavourable seasons.

ACCESS
From Rifugio Carestiato, walking the plain path that brings to the start point of Ferrata Costantini, you go to the base of the rocks, following an evident way, ascending an easy grassy slope you rapidly get to the start point of the climbs (0:20 h).

START POINT
Exactly some meters left of south spur.

DESCENT
In order to come back from the top there are two alternatives. The first is to get to Ferrata Costantini crossing the large ledge towards west and go down along the ferrata. The second is to get down towards east going through meadows and rocky slabs, arriving in the couloir between Pala del Belìa and Pala del Bò. Crossing the couloir towards left you will get to the top of Pala del Bò (be careful in case of ice) and, going down through steep screes following a good marked path, you will get back to Rifugio Carestiato (1h)

PALA DELLE MASENADE (2413 m)-  Via Soldà

PALA DELLE MASENADE (2413 m)- Via Soldà

South side – Via Soldà ****

FIRST CLIMBERS: 
Gino Soldà, Hans Kraus, 1959

FIRST REPETITION: 
Gianni Gianeselli,
Giorgio Garna, 1966

SECOND REPETITION: 
Gianni Costantini,
Roberto Lagunaz, 1966

FIRST WINTER CLIMB: 
E. Ferrazzuto, R. Liberato,
G. Verrati, 1969

FIRST SOLITARY: 
Renato Bien, 1977

FIRST WINTER SOLITARY:
Pier Angelo Verri

DEVELOPMENT: 350 m circa
DIFFICULTY: TD+ R2; 6°

 

ESTIMATED TIME: 5 ore
EQUIPMENT:
standard equipment

IDEAL PERIOD:
may-october

Classic itinerary, very nice and popular, that rises the harsh vertical slab wall characterized by two dark coulees that marks it. In terms of bravery, logic and beauty of the climb is surely one of the greatest climbs given by Gino Soldà. The south side of Pala delle Masenade, vertical and visually without subsidence points, inculcates still today to the climber an anxious sensation and profound respect. The climb is bolted: our advice is to bring some pitons anyway, in case of necessity. Pay attention in the final part (over the higher ledge) where it is easy to confuse the original path with the exit of the “Sergio Arban” and the “Marsanga” paths, sharply more challenging.

ACCESS
From Rifugio Carestiato, following Alta Via n.1 towards Rifugio Vazzolèr, in a few minutes you will get to the long scree that descents under the wall. Hardly following the scree with his clear track you will easily get to the base of Pala delle Masenade. A great landslide fallen off from a forepart in autumn 2010 is ruinously descented on the scree (please ask for information to Rifugio Carestiato about the possibility of this access). Alternately, ascend along Ferrata Costantini crossing with some difficulty at the base of Pala delle Masenade (0:40 h).

START POINT
At the center of the great rocky amphitheatre of Masenade, that forms a grey dihedral rightwise sloped.

DESCENT
Reached the large detrital upper ledge you will cross towards right getting to Ferrata Costantini, that rapidly brings back to Rifugio Carestiato (1h). Alternately, with a longer path, you can pass through the ledge towards left and go down along comfortable banks on the rocks of Scalet delle Masenade, with the track marked by red signs (2h to Rifugio Carestiato).

PALA DEL BELIA (2295 m)

PALA DEL BELIA (2295 m)

Parete sud – Spigolo Sorarù ***

PRIMI SALITORI:
Enzo Sorarù,
Michel Amoudruz,
Silvano Peloso, 1957

PRIMA RIPETIZIONE:
Umberto Benvegnù,
Gianni Costantini, 1965

PRIMA SOLITARIA:
Luigi Decima, 1977

SVILUPPO: 440 m
DIFFICOLTÀ: D+ R2; 4° 5° 1 pass. 5°+
TEMPO PREVISTO: 4 ore
MATERIALE: normale dotazione alpinistica

PERIODO IDEALE:
aprile-novembre

Bellissimo itinerario, ormai classico, che percorre l’evidente spigolo sud della Pala del Belìa con arrampicata elegante su ottima roccia. L’ascensione presenta passaggi molto interessanti, ma è purtroppo caratterizzata da diverse cenge erbose che rendono un po’ discontinua l’arrampicata e possono diventare scivolose nel caso siano bagnate. Prestare quindi attenzione. La salita, essendo percorsa frequentemente, è ben attrezzata. Per i tratti più facili, comunque, è consigliabile avere qualche chiodo. Per la varietà di passaggi e la bella esposizione della parete al sole la via è molto consigliata, frequentabile anche nelle stagioni più sfavorevoli.

ACCESSO
Dal Rif. Carestiato seguendo il sentiero pianeggiante che porta all’attacco della Ferrata Costantini ci si porta alla base delle rocce, con percorso evidente, risalendo un facile pendio erboso si giunge rapidamente all’attacco delle salite (0,20 h).

ATTACCO
Esattamente qualche metro a sinistra dello spigolo sud.

DISCESA
Per scendere dalla vetta ci sono due alternative. La prima è quella di raggiungere, traversando su larga cengia verso occidente, la Ferrata Costantini e scendere per questa. La seconda è quella di abbassarsi verso est per prati e rocce lastronate, portandosi nel canalone fra la Pala del Belìa e la Pala del Bò. Attraversandolo verso sinistra si raggiunge la cima della Pala del Bò (attenzione in caso di ghiaccio) e, scendendo i ripidi ghiaioni con percorso evidente, si ritorna al Rif. Carestiato (1 h).

PALA DELLE MASENADE (2413 m)-  Via Soldà

PALA DELLE MASENADE (2413 m) – via Soldà

Parete sud – Via Soldà ****

PRIMI SALITORI: 
Gino Soldà, Hans Kraus, 1959

PRIMA RIPETIZIONE: 
Gianni Gianeselli,
Giorgio Garna, 1966

SECONDA RIPETIZIONE: 
Gianni Costantini,
Roberto Lagunaz, 1966

PRIMA INVERNALE: 
E. Ferrazzuto, R. Liberato,
G. Verrati, 1969

PRIMA SOLITARIA: 
Renato Bien, 1977

PRIMA SOLITARIA INVERNALE:
Pier Angelo Verri

SVILUPPO: 350 m circa
DIFFICOLTÀ: TD+ R2; 6°

 

TEMPO PREVISTO: 5 ore
MATERIALE:
normale dotazione alpinistica

PERIODO IDEALE:
maggio-ottobre

Classico itinerario, molto bello e frequentato, che sale la severa parete verticale a placche caratterizzata da due colate scure che la segnano interamente. In termini di audacia, logicità e bellezza di arrampicata è sicuramente una delle più grandi salite lasciate da Gino Soldà. Ancor oggi infatti, la parete sud della Pala delle Masenade, verticale e visivamente senza punti di cedimento, incute all’alpinista che l’affronta una sensazione di ansia e di profondo rispetto. La salita è attualmente attrezzata, il consiglio è comunque quello di avere con sé qualche chiodo per ogni evenienza. Prestare attenzione nell’ultimo tratto (sopra la cengia alta), dove è facile confondere l’itinerario originale con l’uscita delle vie “Sergio Arban” e “Marsanga” nettamente più impegnative.

ACCESSO
Dal Rif. Carestiato seguendo l’Alta Via n. 1 in direzione Rif. Vazzolèr, si raggiunge in pochi minuti il lungo ghiaione che scende sotto la parete. Seguendo faticosamente quest’ultimo, con traccia evidente si giunge facilmente alla base della Pala delle Masenade. Una grande frana che si è staccata da un avancorpo nell’autunno 2010 è rovinosamente scesa per il ghiaione, informarsi al Rifugio Carestiato sulla fattibilità di questo accesso. In alternativa salire per la Ferrata Costantini traversando poi con qualche difficoltà alla base della Pala delle Masenade (0.40 h).

ATTACCO
Al centro del grande anfiteatro roccioso delle Masenade che forma un diedro grigio inclinato verso destra.

DISCESA
Raggiunta la larga cengia detritica superiore si traversa verso destra raggiungendo la Ferrata Costantini, che rapidamente riporta al Rif. Carestiato (1 h). In alternativa, con percorso più lungo, si può traversare sulla cengia verso sinistra e scendere per comode banche sulle rocce degli Scalet delle Masenade con traccia evidenziata da bolli rossi (2 h fino al Rif. Carestiato).

CIMA MOIAZZA SUD (2878 m)

CIMA MOIAZZA SUD (2878 m)

Ferrata Costantini

Dislivello tot. salita: 1470 m
Dislivello ferrata: 1000 m
Difficoltà: III 5
Esposizione: variabile

Tempi:
– salita 7 h
– discesa 3,30 h
– complessivo 10,30 h

Punti d’appoggio: Rif. San Sebastiano, Rif. Tomè,
Rif. Carestiato, Biv. Ghedini

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